Vicissitudini dei singoli
L'insieme delle carte che costituisce questo fondo, è di notevole rilevanza per lo storico e lo studioso che ricerchi testimonianze e documenti sulla vita e le vicende personali degli ebrei Italiani nel Novecento e in particolare negli anni del fascismo e della Shoah. In particolare le carte, conservate in ogni fascicolo, sono di diversa tipologia e riguardano carteggi, atti, certificati pubblici e anagrafici, riconoscimenti, pagelle, diplomi, comunicazioni di ministeri, comuni ed enti pubblici in generale, documenti d'identità personali, talvolta con false generalità, libretti dei rifugiati, lasciapassare, documenti di riconoscimento delle autorità militari alleate nei campi di concentramento tedeschi dopo la Liberazione. Tra le carte descritte un'importanza particolare spetta alle testimonianze e alle interviste sulla persecuzione antiebraica e sulla fuga dall'Italia per sottrarsi alla deportazione. Tali testimonianze, rilasciate da coloro che vissero in prima persona l'esperienza della deportazione o dai loro familiari, sono state talvolta affidate ad un manoscritto o dattiloscritto, talvolta raccolte da terzi sotto forma di appunti stesi nel corso delle interviste. Sono presenti inoltre racconti di chi ha voluto scrivere e raccontare al CDEC i propri ricordi di bambino o ragazzo durante il fascismo e la guerra; articoli pubblicati su riviste e giornali ed estratti di pubblicazioni in cui è citata o narrata la vicenda della persona di cui non si possiede altra documentazione; in ultimo si segnala la presenza di carte che riguardano gli anni successivi alla Liberazione con i carteggi fra i sopravvissuti ai campi di sterminio, le ricerche compiute da familiari di deportati e fotografie d'epoca, ristampe da negativi o riprodotte su carta. Nel 1955, in occasione del decimo anniversario della Liberazione, della fine della Repubblica sociale italiana (RSI) e dell'occupazione nazista, la Federazione giovani ebrei d'Italia (FGEI) sotto l'egida dell'Unione delle comunità israelitiche italiane (UCII) costituì a Venezia il CDEC. Secondo il suo primo Statuto del 1957 lo scopo del CDEC doveva essere "la ricerca e l'archiviazione di documenti di ogni tipo riguardanti le persecuzioni antisemite in Italia e il contributo ebraico alla Resistenza", nonchè la loro divulgazione. Sotto la direzione di Roberto Bassi - al quale nel 1954 fu affidato l'incarico di creare un archivio storico - il CDEC proseguirà il lavoro di Massimo Adolfo Vitale sulla ricerca degli ebrei italiani e stranieri deportati dall'Italia.
- EHRI
- Archief
- it-002845-st0005
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